Oggi camminavo per una di quelle strade lunghe lunghe che tagliano le città grandi e c’era, fuori a una gelateria, una ragazza con un vassoio con sopra dei bicchierini, degli assaggi gratuiti di gelato che proponeva ai passanti. E per tutta la strada, finche ho camminato su quella strada dal lato della gelateria, non si parlava d’altro che della gelateria che dava il gelato gratis. Ne parlavano le signore (‘sai, dànno il gelato gratis’, ‘e noi che ci facciamo ancora qui?’) e i ragazzini (‘ma quella regala il gelato?’, ‘sì, ma è un bicchierino, che ce famo’).
E niente, vedendo questo fenomeno ho pensato di scrivere qualcosa sul blog. E allora adesso lo scrivo.
Qualcosa sul blog.
Che poi qualcosa serve sempre, se uno lo trova in un blog. Lo prende e se lo mette per cappello, o lo tira un po’ e ne fa una sciarpa. O lo usa come zeppa al tavolo, o lo aggiunge alle pagine del libro preferito.
sei tornato, Learco…
O forse ho solo lanciato un sasso nello stagno calmo, anche se questo più che uno stagno è un lavandino pieno d’acqua, ma insomma. Ciao, Chiara, mi viene in mente che le zeppe sono una cosa utilissima che uno dovrebbe forse portare sempre dietro.
Esistono ancora gli stagni calmi? Io vedo solo tempeste intorno. Hai ragione Learco, un tavolo che traballa rende instabile anche la giornata più serena.
qualsiasi.
cosa.
Ecco.